sabato, luglio 16, 2011

Ripensare il Poetto

Cagliari deve recuperare il rapporto con il suo mare.
Non solo manca un vero lungomare su cui corre una passeggiata (problema non risolto dalla 'passerella') sul lato del porto e sul litorale di Sant'Elia, ma anche il fronte del Poetto è reso indisponibile dalla barriera creata da stabilimenti balneari, baretti e costruzioni.
La nuova Cagliari deve aprirsi al mare, per farne una vera attrattiva ed una vera occasione di rilancio per l'economia, modificando questa situazione.
In primo luogo occorre modificare l'assetto della principale via di accesso al mare: viale Poetto. Quando fu allargato, con l'eliminazione della tramvia, fu concepito come una strada ad alta portata di traffico che avrebbe dovuto avvicinare la spiaggia alla città, con una percorrenza di pochi minuti d'automobile. Solo una via di comunicazione, dunque. Nel frattempo la città si è allargata e attorno a viale Poetto è sorto un quartiere residenziale ed il viale è diventato una via cittadina. O, meglio, potrebbe esserlo, se venisse dotato di marciapiedi (in alcuni punti l'attuale marciapiede è impraticabile), se venisse data altra destinazione alle aree militari, se diventasse una via commerciale elegante, una 'porta' verso il mare. Perché si possa raggiungere questo obiettivo è necessario ripensare la viabilità verso la spiaggia: penso ad un Poetto pedonalizzato, da raggiungere con mezzi pubblici, a partire da due aree di scambio da sistemare a Cagliari (parcheggio stadio S. Elia) ed a Quartu (parcheggio Is Arenas). Occorre ridurre il traffico pendolare da e per Quartu e modificare la viabilità istituendo un senso unico verso il mare, reso possibile dall'apertura della strada che attraversa l'area militare e sbocca su viale Calamosca.
Contemporaneamente occorre restituire la vista sul mare alla prima parte del lungomare Poetto, modificando l'assetto degli stabilimenti Lido e D'Aquila, costruiti diverse decine di anni fa, con un concetto d'uso della spiaggia ormai ampiamente superato.
Il lungomare, pedonalizzato e dotato di vista sul litorale, già oggi utilizzato per attività sportive da podisti, ciclisti, pattinatori, diventerebbe più sicuro ed attraente, e potrebbe ospitare attività di ristoro o commerciali, di qualità.
Il passaggio dei mezzi pubblici dovrebbe essere spostato sulla via secondaria del lungosaline, previa riduzione od eliminazione dei parcheggi a spina di pesce attualmente presenti; la pavimentazione della via lungomare dovrebbe essere rifatta tenendo conto dell'uso pedonale e della vicinanza con la spiaggia.
E' necessario, in questa ottica, pensare ad un progetto quadro che definisca la tipologia e l'estetica delle attività che andranno ad insistere sul margine adiacente alla spiaggia. Ritengo che la soluzione possa essere trovata attraverso un concorso internazionale di idee, che avrebbe inoltre la funzione di dare notorietà alla città ed alle sue attrattive.
Va inoltre tenuto conto della vicinanza con l'area protetta di Molentargius, a conferma della delicatezza dei luoghi e della cautela che deve essere posta nell'intervenire su un'area già troppo compromessa, che occorre, per quanto possibile, rinaturalizzare.

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